lunedì 4 maggio 2015

Giro di vite in #Veneto per l'#Extralberghiero: entra in vigore il 24/04/2015 il regolamento attuativo per le strutture Extralberghiere

GIRO DI VITE IN VENETO PER L'EXTRALBERGHIERO
Entra in vigore il 24/04/2015 il Regolamento attuativo per le strutture Extralberghiere - Le principali novità della nuova legge regionale sul Turismo Veneto, la LEGGE REGIONALE  n. 11 del 14 giugno 2013

di Stefano Calandra - www.aibba.it
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Un potenziale gestore che intenda aprire una nuova attività di Bed and Breakfast/Affittacamere/Appartamento Turistico in Veneto ha ora come riferimento una nuova normativa, pubblicata il 16 giugno 2013 sul BUR regione Veneto, vedi QUI il testo.

La L.R. 11/2013 è entrata definitivamente in vigore il 24/04/2015 per le strutture extralberghiere, con la pubblicazione sul BUR Veneto nella stessa data del regolamento attuativo.

Si tratta di un GIRO DI VITE notevole, visto che per aprire un Affittacamere o un appartamento Turistico con SCIA al Comune da oggi non si potrà più utilizzare un immobile accatastato come abitativo al catasto (di tipo "A") ma si dovrà per forza trasformare l'immobile in una destinazione d'uso turistico ricettiva (al catasto: "D", "conformemente a quanto stabilito dallo strumento urbanistico comunale" (art. 27, c. 4 LR 11/2013).
Certamente questo causerà il blocco quasi totale dell'apertura di nuovi Affittacamere e o appartamenti ad uso turistico con SCIA al Comune, perché non tutti i piani regolatori permettono attualmente questa voltura catastale!
E quel che è peggio, "rimane altresì confermato l’obbligo di destinazione edilizia (turistico-ricettiva "D" ndr) delle strutture ricettive extralberghiere oggetto di progetti di nuova costruzione o di ristrutturazione edilizia presentati in Comune prima della data di pubblicazione nel BUR del presente provvedimento" (All. A al Regolamento Attuativo - DGR 419 - Pubblicato in BUR 24/04/2015.). Per cui, chi aveva presentato dei progetti di ristrutturazione ad esempio 1 anno fa ed è ancora in corso d'opera su un immobile catastalmente "A", dovrà ora capire se potrà trasformare in "D" il medesimo immobile su cui tante risorse, tempo e denaro a già versato!

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Cordiali saluti a tutti!













Stefano Calandra* - AIBBA&AgICAV, Email: calandra@aibba.it

* Presidente (1999-2010) e fondatore di ANBBA - Associazione Nazionale Bed & Breakfast Affittacamere,  di AICAV - Associazione Italiana Case Vacanza (Fondatore e Consigliere nazionale 2005-2011), di ABBAV - Associazione B&B del Veneto (fondatore e presidente 2003-2010); Fondatore (2011) e titolare di AIBBA&AgICAV - Agenzia Nazionale dei Bed & Breakfast, Affittacamere e Case Vacanza.

4 commenti:

  1. Ho letto e riletto tutte le leggi e le delibere ma mi sono rimasti dei dubbi importanti.
    Se io voglio aprire un B & B con tre camere, in Veneto, in forma imprenditoriale con partita Iva perché voglio assumere una persona per le pulizie e lavanderia ma utilizzando prodotti monodose per la colazione, per la classificazione a Leoni, per il periodo d'esercizio attività, per la destinazione d'uso catastale, per le norma di abbattimento barriere architettoniche, per la normativa scurezza dei luoghi di lavoro e per la normativa HACCP, devo seguire le leggi per il B & B occasionale oppure quelle per gli alloggi turistici ??
    Grazie
    Roberto

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  2. Ditemi se ho capito giusto: in provincia di Rovigo, se tengo aperto il B&B per più di 89 giorni all'anno devo obbligatoriamente aprire la Partita Iva, indipendentemente dal flusso di ospiti annuale?
    Grazie
    Alessandra

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  3. assolutamente no: l' apertura massima di soli 2 mesi per le strutture B&B occasionali è da ritenersi totalmente arbitraria, anche perchè non si evince da nessun documento ufficiale, ma è definita "occasionale" nei moduli di richiesta di classificazione provinciale, l'attività di B&B che non è né "stagionale" (definita da tre a nove mesi annui) nè annuale (12 mesi)… Pertanto la modulistica di classificazione definisce "occasionale" l'attività del B&B svolta due mesi all'anno (!) Ai sensi delle note informative già diramate dall’AdE (da me peraltro dal 2007 specificate a questa pagina: http://bit.ly/1CXTc7l e ben note in tutta Italia), questa interpretazione della Regione Veneto è del tutto arbitraria ed illegittima. Anche perché mai e poi mai la Regione ha interesse a sapere che un soggetto è IVA o meno, posto che l’Iva non è un’imposta che la Regione riscuote, ma la riscuote notoriamente lo Stato! ndr.). Per cui ha senso, entro determinati limiti di fatturato, non aprire P.IVA. Ma ha altrettanto senso aprirla quando si superano i 10.000 eur di fatturato. Maggiori informazioni sono rivolte ai soli abbonati alla mia agenzia, anche con sola quota BASE da 89 eur annuali, non per forza rinnovabile. Cordiai saluti.

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