Booking.com: fine della parity rate: dal 1° marzo 2014 posso praticare sul sito dell'hotel il prezzo che voglio!
Booking.com: fine della parity rate: dal 1° marzo 2014 posso praticare sul mio sito il prezzo che voglio.
Booking.com
è stato posto sotto inchiesta dall'Office of Fair Trading (organo di
tutela dei consumatori di matrice governativa in UK) per alterazione del
libero gioco della concorrenza a causa del suo contratto-capestro con
le strutture ricettive. E Booking.com si è affrettato a scrivere a tutti
i suoi hotels e strutture affiliate.
Vediamo e capiamo insieme la
lettera di Booking.com arrivata a tutte le strutture il 5 marzo. Clicca
sul link dell'articolo che tratta questo argomento o leggi qui sotto per una sintesi da me commentata.
Il
succo è: dal 1° marzo scorso tutte le strutture ricettive che lavorano
con Booking possono lecitamente NON osservare più la parity, praticando
sui propri siti un PREZZO PIU' BASSO di quello praticato su Booking.com.
Unica eccezione: se il prezzo praticato sul sito privato della
struttura ricettiva è uguale a quello di un'altra OTA (agenzia on line)
del tipo ad esempio Venere.com o Expedia, allora si rimane vincolati
alla parity e si deve mettere lo stesso prezzo anche su Booking.com -
per rispetto del contratto praticato verso Booking.com.
La prima cosa
che ho fatto io personalmente stamattina è quella di AUMENTARE DI UN POCO I PREZZI SU
BOOKING.COM e di DIMINUIRE i prezzi sul sito del mio B&B (avendo
cura che il prezzo sul sito ella strutura fosse sempre PIU' BASSO di
quellpùo presente su tutti gli altri portali OTA). Fatelo anche voi!
Cosa
succederà? è probabile che succederà come sta facendo ora HRS (uno dei
portali prenotazioni OTA più importanti): l'hotel affiliato può aderire a
programmi speciali come quello della "Best rate guarantee", che ti da
la miglior visibilità, ma ti obbliga (se vuoi aderire) ad offire su HRS
la tariffa scontata almeno del 10% rispetto a tutti gli altri portali.
Bene, se mi va aderisco, altrimenti no e vendo le camere sul mio sito al
prezzo che voglio.
Probabilmente non manca molto a che Booking.com
ed Expedia ed altri introduano misure del genere per non perdere quote
di mercato.
Nel frattempo suggerisco: facciamo veloci ad
approfittarne, magari AUMENTANDO DI UN POCO I PREZZI SU BOOKING.COM e di
DIMINUENDO i prezzi sul sito del proprio B&B per riuscire ad
ottenere qualche prenotazione in più disintermediata o, se intermediata,
almeno ad un prezzo più alto.
Negli USA, al contrario, la parity è ancora legale. È il tribunale di Dallas a pronunciarsi, dichiarando che non c’è evidenza che OTA e catene alberghiere utilizzino la Rate Parity come cartello per fissare i prezzi e limitare la competizione. Dunque per il momento la Parity non è illegale. Vedi QUI articolo in merito.
Vedi gli aggiornamenti su questa materia vedi gli altri articoli:
È
il tribunale di Dallas a pronunciarsi, dichiarando che non c’è evidenza
che OTA e catene alberghiere utilizzino la Rate Parity come cartello
per fissare i prezzi e limitare la competizione. Dunque per il momento
la Parity non è illegale. - See more at:
http://www.bookingblog.com/usa-rate-parity-resta-legale-ota-catene-alberghiere-vincono-causa/?utm_source=BB-Weekly-Newsletter&utm_medium=Newsletter&utm_campaign=BB-Weekly-Newsletter#sthash.iSs4oz55.dpuf
È
il tribunale di Dallas a pronunciarsi, dichiarando che non c’è evidenza
che OTA e catene alberghiere utilizzino la Rate Parity come cartello
per fissare i prezzi e limitare la competizione. Dunque per il momento
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È
il tribunale di Dallas a pronunciarsi, dichiarando che non c’è evidenza
che OTA e catene alberghiere utilizzino la Rate Parity come cartello
per fissare i prezzi e limitare la competizione. Dunque per il momento
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È
il tribunale di Dallas a pronunciarsi, dichiarando che non c’è evidenza
che OTA e catene alberghiere utilizzino la Rate Parity come cartello
per fissare i prezzi e limitare la competizione. Dunque per il momento
la Parity non è illegale. - See more at:
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Buon business!
di Stefano Calandra - www.aibba.it